Il Ruolo di Genet Woldu Keflay come Tutore Microcredito Nazionale per l’Inclusione dei Migranti

L’Associazione Anolf Sardegna, guidata dalla presidente Genet Woldu Keflay, si distingue come punto di riferimento per l’inclusione sociale ed economica dei migranti in Sardegna. Recentemente, l’associazione ha assunto un ruolo centrale come tutore del microcredito

L’Associazione Anolf Sardegna, guidata dalla presidente Genet Woldu Keflay, si distingue come punto di riferimento per l’inclusione sociale ed economica dei migranti in Sardegna. Recentemente, l’associazione ha assunto un ruolo centrale come tutore del microcredito nazionale, promuovendo percorsi di integrazione e autoimprenditorialità per cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia.

Genet Woldu Keflay e la Missione di Anolf Sardegna
Genet Woldu Keflay, originaria dell’Eritrea, è una figura di spicco nel panorama dell’associazionismo sardo. Sotto la sua guida, Anolf Sardegna si è affermata come ONLUS iscritta all’Albo Volontariato, impegnata nella tutela dei diritti dei migranti e nella promozione di iniziative di inclusione socio-lavorativa.

Microcredito: strumento chiave per l’inclusione dei migranti

Il microcredito rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per favorire l’integrazione economica dei migranti. L’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) svolge un ruolo fondamentale nel sostenere percorsi di autoimpiego e imprenditorialità, offrendo tutoraggio, formazione finanziaria e accesso a piccoli prestiti destinati a chi, pur avendo idee e competenze, trova difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito.

Come funziona il microcredito per i migranti

  • Accesso facilitato al credito: I migranti regolari possono accedere a finanziamenti per avviare attività imprenditoriali o consolidare microimprese già esistenti.
  • Tutoraggio personalizzato: Il percorso di microcredito prevede un accompagnamento costante, dalla fase di profilazione fino alla realizzazione del progetto imprenditoriale.
  • Formazione finanziaria: Vengono offerti corsi e strumenti per migliorare la gestione delle risorse economiche e sviluppare competenze imprenditoriali.

Progetti e iniziative: dalla Normativa alle buone pratiche

L’Italia, attraverso il Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998), disciplina l’ingresso, il soggiorno e l’integrazione dei cittadini stranieri, promuovendo percorsi che favoriscano la piena inclusione sociale e lavorativa. In questo contesto, il microcredito si inserisce come leva strategica per:

  • Superare la vulnerabilità economica: La crisi pandemica ha accentuato le fragilità dei migranti, rendendo ancora più urgente l’adozione di politiche innovative e sostenibili per l’inclusione.
  • Favorire l’autoimpiego e la dignità del lavoro: L’accesso al microcredito restituisce dignità e autonomia, facilitando l’inserimento nel tessuto socio-economico locale.
  • Contrastare l’esclusione e la marginalità: Il tutoraggio e la formazione sono strumenti fondamentali per prevenire fenomeni di sfruttamento e favorire percorsi di legalità e responsabilità sociale.

Esempi di buone pratiche: il progetto SIMPIL

Un esempio concreto è il progetto SIMPIL, promosso dalla Prefettura di Roma in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito. Questo sportello digitale offre ai migranti regolari la possibilità di accedere a servizi di profilazione, formazione finanziaria e tutoraggio per l’avvio di attività imprenditoriali. L’obiettivo è replicare questo modello su scala nazionale, favorendo l’inclusione socio-economica e la lotta all’usura e alla microcriminalità.

L’attività di Anolf Sardegna, con la leadership di Genet Woldu Keflay come tutore microcredito nazionale, rappresenta una best practice nel panorama italiano dell’inclusione dei migranti. Il microcredito, supportato da un efficace sistema di tutoraggio e formazione, si conferma uno strumento essenziale per promuovere l’integrazione, l’autoimpiego e la dignità del lavoro, contribuendo allo sviluppo di una società più equa e inclusiva.

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